Si riportano le principali novità riguardanti gli immobili:
- Locazioni brevi: a partire dal secondo immobile la cedolare secca è fissata al 26% mentre la scelta dell’immobile su cui applicare il 21% spetta al contribuente in dichiarazione dei redditi. È previsto anche l’obbligo, in attesa di decreto attuativo, di dotarsi di un Codice identificativo nazionale (Cin);
- Bonus mobili: la spesa agevolata scende a 5.000 euro;
- Case green: il soggetto che acquista una casa in classe energetica A o B dal costruttore (o da un Oicr) non ha più la possibilità di detrarre parte dell’Iva versata;
- Mutui: Per i soggetti di età inferiore a 36 anni e i nuclei numerosi, i mutui “prima casa” saranno garantiti fino all’80%. Non viene invece confermata per gli under 36 l’esenzione dalle imposte di registro e ipocatastali e il tax credit sull’eventuale Iva;
- Superbonus: previsto nella misura del 70% per condomini e edifici da 2 a 4 unità di un solo proprietario;
- Plusvalenze: quelle realizzate dalla vendita di immobili (non “prima casa”) sui quali siano stati realizzati interventi agevolati dal superbonus rientrano tra i redditi diversi e sono tassabili al 26%;
- Bonus barriere architettoniche: limitato al 75% dal 30.12.2023 agli interventi relativi a scale, rampe e installazione di ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici;
- IMU: termine per la pubblicazione delle delibere comunali relative alle aliquote Imu 2023 prorogato al 15.01.2024. Entro il 29.02.2024 va versata l’eventuale differenza in caso di aumento della seconda rata;
- Ritenute: dal 01.03.2024 la ritenuta sui bonifici parlanti per ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie è aumentata al 11%.